XIV Convegno Nazionale sulla Biodiversità
1st International Conference of Mediterranean Biodiversity
Biodiversità, resilienza e cambiamenti climatici
Università del Salento, Lecce
(data da stabilire nella settimana 11-15 settembre 2023)
Il XIV Convegno Nazionale sulla Biodiversità sarà organizzato dal Dipartimento di Scienze e Tecnologie Biologiche ed Ambientali (DiSTeBA) dell’Università del Salento in collaborazione con l’Accademia delle Scienze della Biodiversità Mediterranea (ASBM), allo scopo di proseguire il confronto e il dialogo avviati più di 25 anni fa tra scienziati, referenti istituzionali e politici su tematiche relative agli ambiti, tra loro complementari, del trittico della biodiversità (intraspecifica, interspecifica, ecosistemica). L’obiettivo è promuovere l’avanzamento delle conoscenze fondate sul rigore del metodo scientifico e contribuire, attraverso studi e ricerche incentrati su “Biodiversità, resilienza e cambiamenti climatici”, a valutare l’impatto dei cambiamenti climatici su diversità biologica, ambienti, territori e sistemi produttivi e a definire linee di resilienza, modelli di intervento e possibili soluzioni orientate alla preservazione e alla valorizzazione della biodiversità, anche in una prospettiva integrata salute-ambiente-biodiversità-clima.
Le trasformazioni seguite dalla biodiversità nelle fasi evolutive naturali degli ambienti e in relazione alle civiltà hanno avuto nell’ultimo secolo e mezzo di storia un’accelerazione, che oggi rischia di diventare una corsa senza controllo alla luce degli effetti dei cambiamenti climatici. L’incremento e la maturazione della conoscenza sono gli strumenti di cui disponiamo per intervenire in chiave preventiva e di mitigazione, i) promuovendo un corretto stato di salute degli ecosistemi, cruciali in quanto la prosperità e il benessere dell’Uomo dipendono dai servizi ecosistemici ad essi connessi e ii) sostenendo approcci in grado di conciliare produttività, sostenibilità e valorizzazione della biodiversità negli agroecosistemi e nei sistemi produttivi, allo scopo di evitare che nuove aree naturali siano sacrificate per attività antropiche.
Cambiamento climatico, perdita di biodiversità e degrado degli ecosistemi sono fenomeni collegati tra loro e hanno conseguenze devastanti per la nostra stabilità economica, ambientale e sociale, la nostra salute e il benessere. La strategia UE per la biodiversità 2030, un pilastro chiave del Green Deal europeo, include un piano di ripristino in grado di promuovere la proliferazione delle cosiddette “soluzioni basate sulla Natura”, costituenti un’opzione socioeconomica valida per le risorse agroforestali, l’acqua e l’ambiente urbano.
Biodiversità, resilienza e cambiamenti climatici sono quindi tematiche strettamente connesse tra loro; esse costituiscono la futura sfida nello scenario di uno sviluppo sostenibile. Una strategia estesa, multidisciplinare e interdisciplinare di conoscenza del patrimonio e dei rischi è la premessa per la ricerca e il confronto fra soluzioni sperimentate o solo progettate, in contemporanea a innovativi piani di salvaguardia in-situ ed ex-situ della biodiversità che riguardino non solo gli ambienti primari terrestri ed acquatici, formatisi attraverso milioni di anni, ma anche gli ambienti naturali secondari, determinati dall’azione dell’Uomo nei secoli, andando dai “campi coltivati” del passato al moderno concetto di aree rurali.