
XV Congresso Nazionale sulla Biodiversità
2nd International Conference on Mediterranean Biodiversity
La biodiversità nel XXI secolo: nuovi paradigmi per nuove sfide
The biodiversity in the XXI century: new paradigms for new challenges
Università di Perugia
(data da stabilire – prima metà di giugno 2025)
Il XV Congresso Nazionale sulla Biodiversità sarà organizzato dal Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari ed Ambientali (DSA3, https://dsa3.unipg.it/it/) dell’Università degli Studi di Perugia in collaborazione con l’Accademia delle Scienze della Biodiversità Mediterranea (ASBM, https://accademiabiodiversita.it/), con lo scopo di implementare il confronto di idee tra mondo della ricerca e mondo istituzionale sulle questioni legate allo studio, alla conservazione ed alla valorizzazione sostenibile della biodiversità animale, vegetale e microbica, allo scopo di promuovere l’avanzamento delle conoscenze di base ed applicate su queste importanti tematiche.
Le attività umane hanno determinato una perdita rilevante di biodiversità degli ecosistemi, in generale, e degli agro-ecosistemi, in particolare. Il nuovo millennio ha portato con sé nuove opportunità in tema di conservazione e valorizzazione della biodiversità, ma al tempo stesso nuove minacce. Il rapido progresso delle conoscenze scientifiche (incluse nuove e più avanzate tecniche di studio), l’impatto dei mutamenti climatici, il crescente consumo di suolo, la diffusione di specie aliene invasive e l’insorgenza di nuovi patogeni hanno profondamente mutato il quadro complessivo e la percezione del valore strategico della biodiversità, stimolando lo sviluppo di nuove e più efficaci soluzioni per una sua utilizzazione sostenibile.
La valutazione della diversità biologica rappresenta un indicatore chiave per il monitoraggio dello stato di salute degli ecosistemi terrestri, alla luce del crescente impatto antropico, inclusi gli effetti del riscaldamento globale. Il corretto funzionamento della biosfera nel suo insieme si basa sulla presenza di molteplici network biologici resilienti ai cambiamenti, assicurando la continuità della vita animale, vegetale e microbica. L’estinzione di una o più specie può portare ad impatti imprevisti, minacciando talvolta la perdita di interi ecosistemi. Cambiamento climatico, perdita di biodiversità e degrado degli ecosistemi sono fenomeni collegati tra loro, con conseguenze devastanti per la stabilità economica, ambientale e sociale del pianeta.
L’importanza dello studio della biodiversità rappresenta ormai un paradigma accettato anche in ambito agroalimentare. A livello globale le piante costituiscono oltre l’80% della dieta umana: 30.000 specie vegetali sono considerate edibili, 7.000 sono coltivate per alimentazione, ma solo 30 sono utilizzate a scopo alimentare su larga scala. Tra queste, riso, frumento, mais, miglio e sorgo assicurano il 60% delle risorse alimentari globali. Tra gli animali, delle 30 specie domesticate e allevate, 14 assicurano il 90 % degli alimenti di origine animale. Per quanto riguarda i microrganismi, è stato calcolato che meno dell’1% della biodiversità totale sia stato finora descritto e studiato.
L’obiettivo del XV Congresso Nazionale sulla Biodiversità sarà rivolto alla promozione e divulgazione delle più recenti conoscenze scientifiche sulla tematica “La biodiversità nel XXI secolo: nuovi paradigmi per nuove sfide”, allo scopo di fornire risposte alle nuove sfide imposte dal crescente impatto delle attività umane e dei cambiamenti climatici sulla biodiversità animale, vegetale e microbica presente negli ecosistemi naturali, semi-naturali e agrari, suggerendo possibili soluzioni e definendo modelli innovativi di intervento, entrambi finalizzati alla conservazione in-situ ed ex-situ, nonché alla valorizzazione sostenibile, anche alla luce dei principi di economia circolare, in linea con le strategie UE previste all’interno del Green Deal europeo. Il XV Congresso Nazionale sulla Biodiversità sarà inoltre associato alla seconda edizione dell’International Conference on Mediterranean Biodiversity. In questo contesto, il bacino del Mediterraneo rappresenta non solo un’area ricca di storia, culture e tradizioni, ma anche un complesso di ecosistemi naturali e agrari che può essere considerato alla stregua di un hotspot di biodiversità vegetale, animale e microbica ancora poco studiato e tutt’ora da valorizzare.