
É incominciata così la storia del mio meraviglioso cespuglietto di giglio pancrazio (Pancratium marittimum), meglio noto come giglio marino.
Un tempo colonizzava le dune marine del nostro Salento regalando bellezza e profumo a chi aveva la fortuna, in estate, di incontrarlo. Poi è iniziata la sua raccolta indiscriminata da parte di chi voleva portarsi a casa un po’ della sua bellezza e del suo profumo paradisiaco! Ebbene, il giglio marino incominciò a diventare sempre più raro da incontrare, tanto da far intervenire il WWF che lo ha inserito nella lista delle piante minacciate. La situazione sta migliorando, ma l’attenzione deve essere tenuta alta, diffondendo il messaggio che i bulbi di questi bellissimi fiori devono essere lasciati nel loro habitat naturale!
La storia del mio cespuglio di giglio marino iniziò nove anni fa, quando durante una passeggiata settembrina raccolsi alcuni semi di questo fiore, li misi a dimora e dopo qualche mese spuntarono degli esili fili: iniziava la vita del mio giglio. Ogni anno le foglie si ingrossavano un po’. Passarono sette lunghi anni, poi… come un miracolo spuntarono i primi fiori!
Ora la mia pianta è al suo nono anno di vita e mi regala ogni anno, nel mese di luglio, fiori a profusione e poi tanti semi! Spero che si trovi bene nel mio piccolo giardino in compagnia di piante “straniere” con cui sembra in sintonia.
Raccogliete qualche seme, mai estirpare i bulbi, poi con amore e pazienza aspettate!
Autrice:
Silvana Francone